Grazie all’uscita a Roma, alla Maker Faire, finalmente dopo due anni dettati dalla Pandemia
si è potuti uscire dalla nostra routine.
Questa esperienza è stata utile sia per staccare dalla vita di tutti i giorni, che per vivere
emozioni e sensazioni uniche.
Osservare le macchine artificiali ci ha fatto pensare a quanto l’uomo abbia sviluppato la sua
intelligenza per poterne creare delle altre, anche in certi versi migliori.
Abbiamo visto il futuro rappresentato non solo dai Robot, dai computer, dalle intelligenze
artificiali, ma anche da come la nostra realtà può essere rivoluzionata ad esempio
nell’ambito dell’agricoltura, del cibo, dell’arte, della musica…
Grazie a questa fiera abbiamo capito quanto possa essere importante l’aiuto della tecnologia
nella vita di tutti i giorni, anche per le persone con disabilità; infatti il robot «Brother» riesce a
leggere il linguaggio dei segni, comunica ciò che vede attraverso audio ed attraverso delle
macchine comunica attraverso il linguaggio Braille.
Nel padiglione dedicato all’agricoltura invece abbiamo visto come un semplice binario
collegato ad una macchina può coltivare in autonomia un orto, anche di dimensioni
importanti; e abbiamo constatato l’importanza delle BioColtivazioni.
Anche per l’alimentazione il futuro probabilmente ci porterà a mangiare Insetti e vermi.
Nell’arte invece abbiamo capito quanto siano importanti le emozioni che un quadro o una
scultura ci trasmette, anche se vengono osservati attraverso uno schermo; ugualmente
questo accade con la musica, anche se le melodie sono suonate dai Robot.
La cosa che ci ha sorpresi di più è come ci si possa immergere in una realtà
apparentemente lontana dalla nostra solo attraverso dei visori di realtà aumentata.
Infine la cosa più importante è stata la bellissima esperienza vissuta e riacquistare per un
giorno la normalità viaggiando insieme ai nostri compagni.